Il 6 gennaio è la Festa dell’Epifania, amatissima dai bimbi per l’attesa dei regali e dei dolcetti,
ma anche un po’ temuta dai bimbi monelli, perché la tradizione vuole che la Befana porti il carbone
a chi durante l’anno fosse stato birichino. Il carbone in realtà oggi è comunque di zucchero colorato,
cristallizzato con alcool. Tra i doni: frutta secca, mele, arance che richiamano i semi della terra
e hanno una funzione propiziatoria, ma anche cenere e carbone, entrambi presenti nelle calze dei bambini cattivi.
Oggi tutto viene sostituito da calze già ricolme di snack industriali, da comprare al supermercato, contenenti cioccolato, caramelle e dolciumi.
Resta tuttavia il fatto che con la festa delle Befana si conclude il ciclo delle festività natalizie (l’Epifania tutte le feste si porta via).
Storie e legende
“La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, con la scopa di saggina, viva viva la nonnina!”
La festa, che tempo fa era strettamente religiosa, ricorda la visita dei Re Magi al Bambino Gesù nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. Una notte speciale, la dodicesima dopo il Natale, che secondo la leggenda è dedicata alla luna. Da qui il termine “Epifania”, che significa “manifestazione”, e secondo i riti pagani indicava l’apparizione della luce lunare, l’astro connesso al ciclo di rinnovamento della natura.
Religione, tradizioni e paganesimo si intersecano, come sempre, per festeggiare un evento ogni anno atteso da grandi, ma soprattutto dai piccoli, legato alla figura della “Befana”, una vecchietta fata benevola, simbolo della trasfigurazione della natura, che vaga di notte in sella alla sua scopa, dispensando doni nelle calze preparate dai piccini. Il gesto intende essere un buon auspicio, augurando prosperità per l’anno che è appena incominciato.
Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia. Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. Pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, la donna uscì di casa e si mise a cercarli in ogni casa che trovava, donando i dolci ai bambini che vi abitavano nella speranza che uno di loro fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo facendo regali a tutti i bambini per farsi perdonare
I bambini usarono poi, mettere delle scarpe e/o delle calze fuori dall’uscio di casa, proprio perché sarebbero servite come ricambio durante il lungo errare della vecchietta; ma, se quest’ultima non ne avesse avuto bisogno, le avrebbe lasciate lì, riempite appunto di dolci.
Tradizioni regionali
In alcune zone, come in Veneto, si celebra con i falò di cose vecchie che rappresentano l’anno passato e buon augurio per il nuovo anno, e dall’evoluzione dei lapilli si ricavano auspici per il raccolto prossimo. Gli antichi romani credevano che durante quelle notti le divinità, tra cui la stessa Dea Diana, volassero sui campi per favorirne la fertilità e portando doni ai più piccoli. Con l’avvento del cristianesimo occidentale poi la notte dell’Epifania si fa coincidere con il dono dei tre Magi in visita al Bambin Gesù e probabilmente, anche proprio per contrastare le precedenti credenze pagane, le divinità benigne volanti sui campi si sono trasformate quindi in una figura un po’ inquietante, appunto la Befana.
Dal Piemonte troviamo la Fugassa d’la Befana, dolce con la forma di una margherita, nei cui petali sono nascoste due “fave” una bianca e una nera: chi trova la bianca paga la focaccia, chi trova la nera paga da bere.
Nella vicina Liguria per l’Epifania si preparano gli Anicini, biscotti ottenuti impastando farina, uova e zucchero con acqua di fior d’arancio e semi d’anice. Nella Liguria di Ponente invece si usa preparare la Ciambella dei Re Magi. In Veneto è antichissima la tradizione della Pinsa della Marantega o della Befana, a base di mais e frutta secca. In Toscana i dolci tipici sono i Befanini, dolci biscotti preparati con sagome che ricordano la festività come, appunto, la Befana, la calza e la scopa. In Campania invece è tradizione di buon augurio preparare per l’Epifania la prima pastiera dell’anno.
I dolci della tradizione in Sicilia sono i Buccellati ed i biscotti alle mandorle, tipo i Cantucci.