Nonna Vincenza, sempre fedele alle tradizioni della nostra bellissima terra, non può non celebrare un’altra tradizionale festa, quella in memoria di Santa Lucia. Santa Lucia è la patrona dell’Arcidiocesi di Siracusa ed è considerata patrona di numerose località in Italia e nel mondo. È considerata per tradizione, la patrona della vista e di tutti coloro che ne soffrono.
Il miracolo di Santa Lucia
Numerose storie e leggende ci raccontano che Lucia fu una figura molto legata a quella della Santa patrona di Catania, Sant’Agata. Come quella che racconta che la madre di Lucia,che era ammalata da tempo, si recò con la figlia in pellegrinaggio al sepolcro di Sant’Agata, catanese martire nel 231, pregandola di intercedere per la guarigione. A Catania, il 5 febbraio dell’anno 301, dies natalis di sant’Agata, Lucia si assopì durante la preghiera e vide in sogno la santa catanese circondata da schiere angeliche dirle: “Lucia sorella mia, vergine consacrata a Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi concedere? Infatti la tua fede ha giovato a tua madre ed ecco che è divenuta sana. E come per me è beneficata la città di Catania, così per te sarà onorata la città di Siracusa”. Scoprendo l’avvenuta guarigione della madre, mentre facevano ritorno a Siracusa, Lucia comunicò alla madre che da quel momento in poi la sua vita sarebbe stata consacrata a Cristo e che avrebbe donato il suo patrimonio ai poveri. Per i successivi tre anni, fino al martirio, ella visse al servizio di infermi, bisognosi e vedove della città. Il suo pretendente, essendo stato rifiutato da Lucia, volle vendicarsi denunciandola come cristiana.
Nelle nostre pasticcerie potrai gustare la tradizionale cuccìa, la preparazione tipica di questa festività. La cuccia di Santa Lucia è un dolce di grano insaporito con ricotta zucchero e gocce di cioccolato.
La legenda della cuccìa
La legenda narra che nacque nel 600 a Palermo durante una lunga e pesante carestia. Il popolo distrutto da questa penuria pregava per un aiuto divino affinché tutto finisse. Fu proprio il 13 dicembre, nel giorno dedicato a Santa Lucia, che arrivò al porto di Palermo una nave carica di grano. Il popolo ormai stremato dal lungo digiuno, non perse tempo a macinare il grano per fare pane o pasta ma lo bollì immediatamente integro condendolo con un filo di olio. Da allora ogni anno il 13 dicembre, per tradizione, tutti mangiano la cuccia di Santa Lucia, sia nella versione tradizionale salata che dolce.
La leggenda dei doni di Santa Lucia
In alcune regioni dell’Italia settentrionale, particolarmente nel Trentino, nel Friuli, in Lombardia e parte dell’Emilia, esiste l’usanza legata ai “doni di santa Lucia”, figura simile ai diversi personaggi come san Nicola, Babbo Natale, Gesù bambino, Befana, e altri, che elargiscono regali ai piccoli. Santa Lucia porta i doni ai bambini ormai dal XIV secolo, da quando i nobili veneziani, nel giorno dedicato alla Santa, facevano doni ai bambini. Secondo l’usanza, i bimbi scrivono una lettera alla santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi e obbedienti durante l’anno.
Per accrescere l’attesa dei bimbi, è uso che i ragazzi più grandi, nelle sere precedenti, percorrano le strade suonando un campanello da messa e richiamando i piccoli al loro dovere di andare subito a letto, ad evitare che la santa li veda e li accechi, gettando cenere nei loro occhi. Allo scopo di ringraziare la santa è uso lasciare del cibo: solitamente delle arance, dei biscotti, caffè, mezzo bicchiere di vino rosso e del fieno.
Il mattino del 13 dicembre, al loro risveglio, i bimbi troveranno un piatto con le arance e i biscotti consumati, arricchito di caramelle e monete di cioccolato.