Nel 1300 l’alcol veniva usato esclusivamente come medicamento. Le acque calde distillate erano rigorosamente usate esclusivamente come medicine alcoliche, prescritte a piccole dosi per rinvigorire il cuore e rivitalizzare gli spiriti. Gli Italiani furono i primi a rendere più gradevoli queste preparazioni, dolcificandole, aromatizzandole e creando un delizioso liquore venduto con il nome di rosolio.
Correva l’anno 1532 quando Enrico II allora Duca d’Orleans sposò Caterina De’ Medici. Dall’Italia questi liquori si diffusero in tutta Europa. I francesi furono i primi a sperimentarne la preparazione, dando vita al mestiere del liquorista e imparandone i segreti dagli artigiani italiani.
Non si sa bene se il nome di rosolio, che in quel periodo veniva usato per tutti i liquori fini, derivasse dall’uso che si faceva dell’essenza di rosa per prepararli, oppure dalla pianta rosa solis che era il più usato tra gli ingredienti di quell’epoca, anche se l’ipotesi più accreditata veritiera è la prima. Sappiamo per certo che agli inizi del novecento era un liquore molto di moda in Italia e soprattutto in Sicilia dove veniva usato per accompagnare i dolci durante i matrimoni. A quell’epoca e fino alla fine degli anni cinquanta i rinfreschi dei matrimoni erano a base di dolci e di rosoli ai vari gusti (cannella, mandarino, limone, arancia, fico d’india, latte di vecchia, ect..) e in quell’occasione le donne avevano la possibilità di bere i rosoli, anche se alcolici, senza essere giudicate e criticate.
In questo periodo la piccola Vincenza (attuale NONNA VINCENZA) lavora nel laboratorio della zia Provvidenza, che era suora laica e dolciaria del paese, e assimilava tutta la magia delle ricette più tradizionali della Sicilia. È in questa atmosfera che in Vincenza si forma quel “magico intuito” comune a tutti i grandi Chef Patissiere che le ha permesso di intraprendere un’attività di grande successo riproponendo le antiche e tradizionali ricette siciliane dei dolci e dei liquori.
Il segreto del successo dei ROSOLI DI NONNA VINCENZA sta nel rispetto assoluto delle ricette, nell’uso di ingredienti genuini e di prima qualità, nel rispetto della stagionalità dei frutti, nelle procedure di infusione (rispetto dei tempi) e di imbottigliamento (non meccanico che altererebbe il gusto). Tecnicamente il rosolio è un liquore sopraffino che si ottiene dall’infusione, che varia da 15 ai 30 giorni, con uno sciroppo acqua, zucchero, rose, gelsomino ed altre fragranze, che ogni Maestro liquorista prepara con cura e che rappresenta il vero segreto di un ottimo rosolio.
Nonna Vincenza prepara personalmente gli sciroppi coadiuvata dai figli. I Rosoli di NONNA VINCENZA vengono preparati per le persone che amano le cose genuine e di tradizione, per chi possiede una grande propensione a godersi la vita alla grande. I momenti per gustare i nostri rosoli sono molteplici: per accompagnare dolci o gelati, come digestivo, durante piacevoli conversazioni ed in ogni momento della giornata per esaltare la gioia e la felicità di vivere.
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